A cura di Paola Labarile
La puntata andata in onda alle 21.00 il 19 giugno su Slash Radio Web può considerarsi speciale. Il mensile operistico è stato dedicato al cigno etneo Vincenzo Bellini e a La Sonnambula, la prima delle tre opere che consacrò il compositore catanese alla fama internazionale. La Sonnambula è un’opera semiseria in due atti su libretto di Felice Romani. La prima assoluta, accolta con conclamato successo, vide la luce al Teatro Carcano di Milano il 6 marzo del 1831 con Giuditta Pasta nel ruolo di Amina e Giovan Battista Rubini in quello di Elvino: i due massimi astri operistici del momento.
All’origine del libretto di Romani vi è una commedia vaudeville di Eugéne Scribe, ossia La Somnambule, riadattata dallo stesso drammaturgo francese per un balletto pantomimico: La Somnambule ou l’arrive d’un nuveau seigneur.
La puntata può definirsi a buon diritto speciale per la presenza del soprano Sara Intagliata come ospite, giovane promessa della lirica e figlia della Puglia. Il giovane soprano tarantino vanta il debutto nel ruolo di Amina in una produzione di Sonnambula messa in scena a Lugano dopo l’infausto periodo pandemico. L’opera ha visto impegnati i complessi dell’orchestra e del coro di Lugano e la bacchetta del maestro Andrea Cupia.
Come edizione principale Paola ha scelto quella dal vivo del 1957, la quale vedeva Maria Callas nel ruolo di Amina, Nicola Monti in quello di Elvino, Nicola Zaccaria in quello del Conte Rodolfo, Mariella Angioletti era Lisa e Fiorenza Cossotto nel ruolo di Teresa. L’orchestra e il coro del Teatro alla Scala erano diretti da Antonino Votto. Nel corso della puntata altre edizioni sono state scelte come inserti per far ascoltare passaggi tagliati nell’edizione in uso, vedi quella diretta dal maestro Richard Bonynge alla guida della national Philharmonik Orchestra.
Il bis non poteva che essere dedicato al finale della sublime opera belliniana tratto dall’edizione che vedeva protagonista Sara Intagliata, la cui vocalità di straordinario colore e sorretta da una ferrea tecnica la elegge oggi a paradigma delle sinuose, elegiache e immortali melodie belliniane.
Qui il podcast:
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